domenica, giugno 04, 2017

VOLEVO ESSERE UNA GROUPIE

Negli anni 80, quando la gioventù, per l’esattezza la mia, mi divorava con quella meravigliosa e indimenticabile voglia di vivere, avevo una idea fissa in testa. Ok, la prima era quella di diventare scrittrice, la seconda era quella di essere la groupie del cuore di Miguel Bosè. Ricordo che all’epoca c’erano due ragazze che seguivano il tour con il camper insieme ai genitori ed io sognavo e anelavo di fare come loro. Con o senza genitori per me era poco rilevante anche se, ripensandomi oggi com’ero ieri, poco mi ci vedevo da sola a viaggiare con sconosciuti su e giù per l’Italia. Però c’era Miguel e questo era più che sufficiente, nonostante l’adolescenza mia di quegli anni era totalmente diversa da quella delle sedicenni di oggi. In  più, e la cosa mi rammaricava ieri e mi rammarica ancora oggi, il mio Miguel non ha mai accennato particolare simpatia per noi fans, anzi, con la lacrima in tasca dico che se avesse potuto investirci con la macchina lo avrebbe fatto. E qualche volta ci è anche mancato poco, ma io lo amavo anche se mi maltrattava e mi ignorava. Io, con i miei pantaloncini corti, i miei capelli lunghi e la faccina pulita, lo seguivo durante tutti i concerti che dava a Bussoladomani. Con le amiche partivamo con il pullman la mattina alle nove a passavamo l’intera giornata a fare la posta tra l’hotel Caesar di Lido di Camaiore e il tendone. E’ capitata una sola volta che ci concedesse di assistere alle prove e non dico che mi sembrava di essere in paradiso, ma quasi. Una cosa di pochi minuti però, perchè inspiegabilmente ci cacciarono per ordine suo che non ci voleva tra i piedi. Niente, lo amavo lo stesso e in maniera sempre più concreta. Volevo essere la sua groupie del cuore che poi lo avrebbe sposato come era successo ad Angie con David Bowie. Mi sentivo molto Angie, nonostante tutto, di lui conoscevo qualsiasi cosa tranne di che colore portava i calzini perché non lo avevo mai visto senza pantaloni. Il sesso che immaginavo con lui però non era fine a se stesso perché era l'amore puro e sincero di una adolescente anni 80 che non usava nemmeno il rossetto.


Naturalmente non sono mai diventata la sua groupie. Con una faccia tosta che non mi apparteneva, riuscii a conoscere parte della sua band del tempo, loro sono sempre stati molto carini e rispettosi con me, con noi amiche che ambivamo a LUI ma che a LUI non siamo mai arrivate nonostante gli agganci. Di Miguel non ho nulla, nemmeno una foto insieme che avrei incorniciato in una cornice a cuore ed avrei appeso in camera, in salotto e all'’ingresso di casa per farla vedere al mondo intero. Oggi Miguel è ancora con me, farà sempre parte della mia vita ma l’idea di essere la sua groupie è sparita così come la mia collezione di articoli su di lui che la mia adorata nonna ha buttato via anni dopo senza nessuna pietà. Se a 16 anni mi ignorava e credo non abbia mai posato mezzo occhio su di me, oggi forse mi travolgerebbe con lo schiacciasassi se mi incontrasse. Tuttavia, da ex aspirante groupie innamorata, coltivo ancora una debole speranza di un incontro tra noi. Con poca, pochissima convinzione, giusto per onorare il mio passato e non sentirmi troppo anziana. Perchè le Miguelite non mollano mai, fedeli nei secoli, peggio dei Carabinieri.

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